Camminare a Firenze, per le strade e in collina inseguendo le tracce di poeti e scrittori, facendo risuonare la loro lingua nei luoghi che l’hanno ispirata. Il sabato mattina o pomeriggio per tre ore circa. Le camminate letterarie sono per tutti. Basta aver voglia di camminare, leggere, a volte scrivere, guardare la città e i dintorni con una certa lentezza.
Il Cimitero degli inglesi e la Pensione Annalena Una camminata che parte dal cimitero monumentale che ha ispirato numerosi artisti stranieri e italiani otto e novecenteschi.Insieme all'esperta custode del cimitero, Julia, ascolteremo i versi di alcuni poeti che lo hanno celebrato (tra cui il fiorentino Franco Fortini) e poi raggiungeremo luoghi importanti nella vita di altri poeti e scrittori, tra cui la storica Pensione Annalena davanti al giardino di Boboli, dove Eugenio Montale leggeva versi con l’amata “Irma B.”
San Salvi, camminata nell'ex città-manicomio Che significa oggi passeggiare per i viali alberati di San Salvi, luogo unico immerso nella città e nello stesso tempo nel suo vivace isolamento? Qui, nell'allora molto attivo ospedale psichiatrico, è passato il poeta “matto” Dino Campana e personaggi importanti dell’anti-psichiatria. Oggi – tra le varie associazioni culturali che lo abitano – La cooperativa La Tinaia e il gruppo teatrale Chille della Balanza ne fanno luogo sociale ed artistico grazie a spettacoli, eventi e incontri.
Nel parco della Ragnaia Che cos'è una Ragnaia? E che ci facciamo in un parco romantico ottocentesco in collina? Lo scopriremo nella camminata su per la collina di Compiobbi, affacciata sul corso del fiume tra campi aperti di ulivi e alberi da frutto, dominata dall'imponente Villa le Falle. La Villa appartenuta, pare, alla famiglia De' Pazzi, i perdenti nella famosa congiura che da loro prese il nome, fu confiscata dai Medici e cambiò aspetto secondo le mode, fino a che “Verso il 1830 il cavalier Enrico Danti, proprietario del vasto possesso, non contento del medioevo reale delle sue belle case coloniche, popola la vasta ragnaia di rovine romantiche, di torricelle, di campanili, di bastioni, di cortine merlate..." (Harold Acton, Ville toscane, Firenze 1973). Nel parco della Ragnaia, leggeremo alcuni degli scrittori e poeti romantici italiani.
Settignano la dolce La passeggiata parte e finisce a Ponte a Mensola, dove si arriva con l’autobus n. 10. Passando da borghi nascosti, arriviamo al paese di Settignano e scendiamo di nuovo lungo una delle più belle stradine del paese. Faremo delle soste, durante le quali leggiamo, facciamo risuonare la lingua di alcuni dei molti scrittori e poeti che hanno abitato questa collina. Passiamo da Corbignano, dove abitava il padre di Boccaccio, poi dalla casa di villeggiatura di Aldo Palazzeschi e, incontrando la casa natale di Michelangelo, scendiamo verso la Capponcina, casa dell’attrice Eleonora Duse e del poeta Gabriele D’Annunzio. Torniamo a Ponte Mensola, dopo una sosta davanti ai pini di Villa Strozzi.
Cantare le vie del centro Dal cuore della città, per le vie intorno al Palazzo Vecchio e attraverso il Ponte passando sul fiume, alla ricerca di quelle stesse strade, di ciò che resta delle osterie e botteghe e bettole: posti narrati/immaginati da poeti fiorentini (e non). Un percorso più ideale che reale, soffermandoci per la lettura là dove le parole possono riprendere il loro peso. Ci proveremo, a rievocare quelle atmosfere, proprio con l’aiuto della lingua degli scrittori. Qualche nome? Dino Campana, Mario Luzi, Franco Fortini, Eugenio Montale.
La Firenze di Pratolini Le cronache dei poveri amanti (forse ricorderete il film di Lizzani con Marcello Mastroianni) di Via del Corno, due passi da Palazzo Vecchio eppure così immersi nella miseria dell’immediato dopo guerra. Il quartiere, la Santa Croce dei piccoli bottegai e infine le ragazze di San Frediano. Ci perdiamo nelle strade e nei quartieri, ci sediamo su muretti e panchine e tavoli per leggere dai romanzi di Pratolini la Firenze di allora.
Il lungofiume “L’Arno più che un vero e proprio fiume è un fiumicel che nasce in Falterona e cento miglia di corso nol sazia” (Dante Alighieri, Purgatorio XIV). Scrittori e poeti colgono ed evidenziano, più e meglio di molti trattati, le intime e vere ragioni del rapporto delicato tra noi e il fiume. Da Dante a Machiavelli, a Foscolo, fino ai cantori novecenteschi dell’Arno come D’Annunzio e Campana, Tozzi e Montale, Malaparte, Luzi e Pratolini. Passiamo comodamente lungo un percorso pedonale per vecchi mulini, ville, fino alle gualchiere del Girone.
I giullari, Galileo Galilei e Suor Maria Celeste Salendo da San Niccolò per l’Erta Canina, una delle più belle e antiche strade di collegamento tra campagna e città, verso le colline del Pian Dei Giullari e di Montici e da lì a quella che Galileo Galilei definì dopo la condanna del 1633, “la mia carcere d’Arcetri”, come diceva nelle lettere alla figlia Virginia – Suor Maria Celeste. Nel nostro percorso incontriamo ville storiche, torri, dimore di uomini politici, tra cui un’importante Fondazione. Durante la strada, ci fermiamo con le nostre letture ed evocazioni.
Il Palmerino, crocevia di artisti Il Palmerino è una residenza storica ma anche una vivace ed attiva Associazione culturale e residenza di artisti contemporanei. Con gli attuali proprietari, ascolteremo le storie di chi vi ha soggiornato nell'Ottocento e leggeremo brani di Vernon Lee, che visse al Palmerino e ne fece un centro culturale importante, aperto alle idee e alle suggestioni di intellettuali ed artisti dell’epoca, italiani e non, tra cui Bernard Berenson, Aldous Huxley, Anatole France, Mario Praz.